30 marzo 2007

Ghe pens mi

Nino, Ninuccio, Ninette, 'un ci pensa'.
Ghe pens mi a correr (covvev, ndv), ghe pens mi a vultegiar por l'aire, a dribblar (dvibblav, ndv) por la tierra, ad illuminar il camp de gioc con lanci al millimimetro, perl di saggezz, bigiotteria da salagiochi-attrazion.
Stai a casa mio cavo Ninette, stai a casa che ghe pens mi.


Sì, insomma, siamo messi a cazzo.

27 marzo 2007

Un Illustre Antenato

Come dire. Nell’occasione del goal della Tecnik io stavo in barriera con un altro paio di coglioni (sempre i soliti, adesso che mi ci fate pensare) e guardavo in faccia la morte, visto che la punizione la stava per tirare Lampard che non più di qualche mese fa aveva stordito un tordo a un dito. Come dicevo io facevo l’ultimo verso il centro della porta e pregavo che Frank mirasse bene (che facesse pure goal, che mi frega, l’importante era non perire proprio in quel frangente. Avevo ancora tante cose da fare e da dire io nella mia vita.). Ma ecco che il cecchino prende la rincorsa e pem! una fucilata che mi manca per poco e che saetta verso il centro della porta. Devo dire la verità, pensai: “questo confetto il Gato glielo para di culo!”. Mi girai fulmineo ma non potei sincerarmi subito di come erano andate le cose, perché inizialmente non vidi bene, o meglio vidi soltanto una vasta ed interminabile distesa blu, un pò come nella celebre canzone di Domenico Modugno. Non era il firmamento stellato però, né tantomeno l’immenso oceàno: vi campeggiava infatti, proprio nel centro, un gigantesco numero, il numero 6. Era Luca.
Aveva fatto un paio di passi verso la palla subito prima che questa partisse e adesso si trovava davanti a me, girato di spalle. L’enorme schiena di Luca. Incommensurabile. Per un bel pezzo non riuscii a vedere niente altro che quel numero, quella maglia blu con inserti bianchi che, ora mi rendevo conto, davvero da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. E capii. Il Gato voglio dire, capii cosa doveva aver passato in tutti questi anni amari (amarezza, evidentemente, ndr). Ma ecco che sullo slancio il grande Capitano si piega leggermente in avanti e allora… eccoli lì!, due avversari sgomitanti dietro di lui ed in mezzo a loro… uno dei nostri! Proprio lui ha sfiorato il pallone che ovalizzato sta filando verso la rete ed eccolo, finalmente, il Gato! Col pelo ritto concentrato nell’estremo tentativo poi proteso in un volo disperato… ed eccola là, perfida, tutta l’inutilità di quel tuffo, ma anche il trampolino ed i giudici con le palette alzate: 7 - 7 -7 - 8 -9 - 7 e dietro di loro Mino con la telecamera che riprende la scena e poi ancora il profilo degli alberi neri e più lontano migliaia di macchine in coda sull’autostrada e subito a presso la coda del Gato e ancora... interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete… ove per poco il cor non si spaura…

Questo ho pensato, che la storia degli uomini si ripete all’infinito. E che dopo due secoli, un altro rampollo della dinastia dei Leopardi, ha trovato la sua siepe…

…E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vò comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare,
al sol di una stella, la Stella Polare.



Dal vostro inviato a Recanati, un saluto e a presto. Forza Forza Estrella Polar@

24 marzo 2007

Estrella Polar – Idea Tenda: 4-3 (La Rosa nel Pallone)

Serie A: 5a giornata: Estrella Polar – Idea Tenda: 4-3
Reti: Estrella Polar: Vietina 2, Lenelli, Baldini
Idea Tenda: Pantera, Puma, Ghepardo Nebuloso

Che sofferenza ragazzi! L’Estrella Polar dopo la dispendiosa partita contro la Tabaccheria Secchiari, si trova ad affrontare ancora una volta con l’organico ridotto all’osso, una agguerritissima Idea Tenda guidata dal graffiante trio Pantera-Puma-Ghepardo Nebuloso. Difficile giocare partite così impegnative ogni tre giorni se non si hanno i ricambi necessari che consentano di tirare un pò il fiato. Partenza durissima per la Polare che ancora una volta subisce il goal d’apertura e fatica a trovare le giuste distanze tra i reparti. Il pareggio del Niño dura poco ed è giusto così perché in questa prima fase è l’Idea Tenda a creare i pericoli maggiori e ad andare ripetutamente vicino al goal. La Polare però non si scompone e non appena l’indiavolato ritmo dei Tendisti cala, l’attacco stellare colpisce con Giammino di modo che il primo tempo si chiude sul punteggio di 2-2. Nel secondo tempo l’Estrella comincia subito a macinare con più sicurezza il suo gioco, ma ci vuole il goal stratosferico, supersonico e da antologia di Baldini per arrivare al vantaggio. A questo punto per l’Idea Tenda si fa dura perché le energie spese sono molte e la squadra stellare riparte con precise azioni ficcanti. Il quarto goal dell’Estrella arriva puntuale a capo di una bella triangolazione Baldini-Vietina-Lenelli e porta ancora la firma del Niño, al secondo centro personale. Ma non è finita. L’Idea Tenda non si arrende e butta il cuore oltre l’ostacolo raggiungendo il 4-3 grazie soprattutto ad una dormita della difesa Polare. A questo punto i giochi sono riaperti, ma si sarebbero richiusi immediatamente se a quanto ci dicono Baldini non si fosse mangiato un goal incredibile a un metro dalla porta quasi vuota col pallone fermo tra i piedi. Il goal però non arriva e allora ci vuole il mezzo miracolo del Gato sul cugino Pantera per portare a casa la vittoria, in bilico fino all’ultimo, ma più che meritata.
Oh yeesss!

Le Pagelle di Estrella Polar – Idea Tenda: 4-3

Simone El Gato Del Sarto: per lui trovarsi di fronte tutti insieme Pantera, Puma e Ghepardo Nebuloso non deve essere stato per niente facile, chissà quante volte nel corso del match avrà sentito, irresistibile e ancestrale, il richiamo della foresta! Ma tiene duro il nostro Gato e brillano i suoi occhi nell’oscurità fendendo la notte come stelle gemelle. E se anche subisce tre goal (su conclusioni ravvicinate sulle quali davvero nulla puote) la zampata finale è ancora la sua: grande parata su Pantera e vittoria in cassaforte! Bravo Gato! Üsgaghèla: 7
Luca The Captain Bertonelli: nella sfida delle silhouette si trova un po’ in svantaggio rispetto al collega Dalle Luche (che viaggia fortissimo, su medie da passerella), così pensa bene di recuperare tutto in una volta facendosi bastare nell’arco di tre giorni dodici chicchi di riso e mezzo bicchiere di bevanda latteo-fruttaria. Il risultato è che non si regge letteralmente in piedi, ma con il carattere e una forza di volontà eccezionale riesce a non affondare e a rimanere aggrappato al match, riacquistando con il passare dei minuti anche un po’ di lucidità. Pur in una serata di estrema sofferenza strappa comunque la sufficienza perché se è vero che è sempre in ritardo sulla palla è altrettanto vero che non lo è mai a tal punto da mancare le gambe dell’avversario. Frullato: 6+
Maurizio Della Juve Dalle Luche: nel primo tempo il centrocampo della squadra stellare è un motore un po’ imballato e senza filtro che lascia troppo spazio alle iniziative dei Tendisti di turno così anche lui come gli altri compagni della difesa si trova spesso a ballare in inferiorità numerica sulle giocate degli avanti avversari. Ha troppa esperienza per non sapere che presto ‘a nuttata passerà quindi non si perde d’animo e comincia pian piano a tessere la sua tela e a piazzare i suoi trabocchetti. Nel secondo tempo riacquista tutta la sicurezza che lo contraddistingue e in un men che non si dica… è già mattino. Marpione: 6,5
Marco Nino Vietina: all’inviato di AndTheRadioPlace al termine della gara contro la Tabaccheria Secchiari aveva confidato: “Un’altra vittoria come questa e siamo spacciati…”. Nonostante la montagna di energie spese in quella partita però tiene botta, rilanciando sovente l’azione nella speranza di far saltare il dispositivo tattico della squadra avversaria. Scaltrissimo, intuisce immediatamente la scarsa vena del portiere avversario, così continua a spingere e a provare la conclusione finché non trova il goal, che arriva proprio grazie ad una mezza papera di Manninger su un tiro non irresistibile dalla media distanza (tiro che il Gato avrebbe parato senza sbaruffarsi neppure troppo, probabilmente con la coda, ndr). Nel secondo tempo sale di tono come tutta la squadra e sul finire insacca il quarto goal con un tiro ravvicinato, a capo di una bella triangolazione con Giammino a due-passi-due dalla porta avversaria. Difesa, ora lo vedo bene, non dal Manninger come sembrava in un primo momento, bensì dall’inossidabile Malgioglio. Do you remember? Astutillo: 7
Daniele Fonseca Cagnoni: c’è chi ha un Tigre nel motore, chi un Pantera, noi abbiamo ringhianti Cagnoni e ce li teniamo ben stretti. Gioca una partita importante e soprattutto nel secondo tempo illumina la scena trascinando i compagni con carisma e tanta classe. Punto. Due Punti. Abbondiamo: 7,5
Javier Marìas Lenelli: dopo l’agave e ancor prima della rosa e del rovo è la palma, per ciò che concerne il mondo vegetale, il nemico più temuto dai palloni da cortile di tutto il mondo (per approfondimenti vedi il fondamentale “Regole non scritte del giuoco più bello mondo”, appendice VI, pag. 564: “La rosa nel pallone”). Te lo insegnano non appena la terra comincia a muoversi sotto i tuoi piedi o, per quelli che vivono tre metri sopra il cielo, l’empireo sopra la testa: agave, palma, rosa-rovo. Mi ricordo come fosse adesso la prima volta che mio babbo mi prese in braccio sul piccolo terrazzo di casa: si schiusero come fiori le porte di un nuovo mondo, fino ad allora sconosciuto, il mondo dell’infanzia: “Adesso tocca a te figliolo”, e giù una raffica di consigli soprattutto sul quando evitare di far arrabbiare troppo la mamma, sul come evitare di farsi troppo male, e anche, importantissimo, su come riconoscere i nemici giurati del pallone da calcio: il cancello della Venù, l’enorme agave e la falce dei custodi di Montepepe, le rose della Fedora, quel che rimaneva della marmitta della seicento bianca di Gugliè, i rovi di Mario (aveva solo quelli, poveraccio, in quello che chiamava “il mio giardino”) e laggiù, più lontano, apparentemente innocua, nel vasto parco sopraelevato oltre la strada, la palma. Ricordo ancora le sue ultime parole: “… con l’aggravante per la palma, ricorda bene figliolo, di celare le insidiose spine sotto un ampissimo fogliame”. Insomma. L’autore di “Un corazón tan rojo” e del celeberrimo “Mañana en la batalla del Mestalla piensa en mì” – nel quale racconta con grande intensità la folle sera dei campioni (assolutamente da non perdere il gustoso capitoletto “Porqué el Valencia me-stalla sui cojones” ) e soprattutto cerca di spiegarci come mai tutte le volte che si trova a varcare i confini patri torna con fastidi inguinali (coincidenze? corrispondenze d’amorosi sensi?) - gioca una buona partita pure impreziosita da un bel goal che lui rende di una facilità disarmante (diagonale incrociato nel sette, così, tanto per gradire). Meriterebbe un 6/7 ma come si fa? Durante il riscaldamento buca in modo ignobile contro una enorme palma il pallone del nipote di Simone e solo per questo nelle nostre valutazioni scende ampiamente sotto la sufficienza. Se poi considerate che il pallone era quello dei mondiali e il nipote di Simone sta ancora piangendo... Rimandato: 4
Marco SuperMarioBros Baldini: quello che combina all’undecimo minuto del secondo tempo è qualcosa di straordinario, l’azione più alcolica che si sia mai vista dalle parti dei malsani e sintetici acquitrini del Meeting Place (cit. da “Nino Bixio, una vita da mediano”, ed. La Quinta). Presa la palla sulla tre quarti avversaria, dribbla in un fazzoletto uno dopo l’altro e più d’uno insieme alternativamente ben quattro giocatori; poi, sempre braccato e circondato come toro nell’arena, scarta repentinamente verso il centro del campo, scivolando lateralmente leggero e velocissimo come solo SuperMarioBros nell’infìdo quadro dei tapis roulant. Una volta al limite dell’area lascia partire un rasoterra di sinistro preciso e angolato che non lascia scampo al portiere e sullo slancio conclude l’incantesimo con una elegante capriola all’indietro grazie alla quale ritorna precisamente al punto di partenza: et voilà, mago bottòn! Ora qualcuno dice che sul 4-3 si sia divorato un goal clamoroso a un metro dalla porta vuota costringendo i compagni ad un finale di sofferenza, ma a noi non risulta, non abbiamo visto niente. E comunque sappiano le malelingue, se non bastasse loro il goal bellissimo e pesantissimo testè descritto, che nel primo tempo è lui con un assist perfetto a mandare in goal Lenelli ed è sempre lui nei minuti finali ad avviare l’azione che porta l’Estrella Polar alla quarta marcatura. Quindi non mi si vengano a raccontar fregnacce: in altre occasioni ci era rimasto nella penna, questa volta se lo merita alla grande. Fantastic: 8

Dal vostro inviato all’Avana, que viva, que viva Estrella Polar!!!

21 marzo 2007

Cari amici-stop- io essere ancora in Cuba-stop-Gioco a calcio per Fidel-stop-mi hanno dato completino con mio nome sulla maglia-stop-ci è scritto Fello-stop-per favore spedire me calzettoni che qui non esistere-stop-costretto a giocare tutti i giorni per 8 ore -stop-partite non finire mai-stop-in mia squadra giocare altro rifugiato politico-stop-Suo nome Bruno Ricci-stop-E' anche quello che scrive i discorsi a Fidel-stop-Prox partita contro Tori di Mr. Baldini-stop. Dite mia madre io stare bene-stop.

Estrella Polar - Tecnik: 2 - 1 A Job Well Done!

Grandi ragazzi, partita bellissima, magnifica vittoria!
Primo tempo, primi 20 minuti davvero stellari, abbiamo giocato da vera squadra.
Sono orgoglioso di voi e sono felice sempre più di giocare come vostro portiere.
Ognuno di noi ha dato il massimo ed abbiamo tutti visto come siamo in grado di giocare quando siamo concentrati e decisi sull'obbiettivo da raggiungere.
Per le pagelle aspetterei El Niño, sempre più cronista "official" dell'equipo, ma io darei un bel 7 1/2 a todos los chiquitos. A me darei 8, così per distinguermi un pò da voi pecoroni.
A parte tutto, se escludiamo quel grossone che gioca dietro e che sta sempre in mezzo e quel capellone là davanti che pare Raducioiu, siamo una squadra vicina alla perfezione.
Ma in fondo al cuore ringrazio quei due, uno alter ego dell'altro, che ogni sera, ogni partita, ci regalano emozioni, brividi e perchè no, inestimabili perle di saggezza.
Vi amo, quasi quanto amo me stesso.
Vamos! Vamos! Vamos!

16 marzo 2007

Estrella Polar – Peace & Love: 3-1

Serie A: 4a giornata: Estrella Polar – Peace & Love: 3-1
Reti: Estrella Polar: Baldini 2; Vietina
Peace & Love: Lazetic

Estrella Polar ai minimi termini per le defezioni degli infortunati Piè e Domè (la famosa coppia di vecchi amici protagonista di tante barzellette massesi), del vacante Ferro (sempre più Lìder Maximo in quel di Cuba) e di Javier Mariàs Lenelli, coinvolto suo malgrado nell’ignobile rissa del Mestalla.
Fin dall’inizio la Peace & Love dimostra di non temere la più blasonata compagine stellare e ne aggredisce i giocatori fin nella propria area di rigore. L’atteggiamento garibaldino dei Piselloni porta i suoi frutti perché dopo una serie di sbandate l’Estrella, nonostante l’estremo tentativo del Gato, capitola sull’iniziativa del velocissimo Lazetic. Colpita a freddo la squadra di mister Bertonelli si scuote e prende in mano il pallino del gioco pervenendo al pareggio con Baldini su passaggio filtrante pirlesco di Vietina. Nel secondo tempo il capolavoro del Niño porta presto in vantaggio la Polare che da quel momento controlla la situazione e riparte con veloci azioni ficcanti. In una di queste arriva il terzo goal del Baldo che scarta il portiere in disperata uscita e infila la porta sguarnita. Oh yeesss!

Le Pagelle di Estrella Polar – Peace & Love: 3-1

Simone El Gato Del Sarto: nell’azione del gol Pisellonico riesce a deviare sul palo una palla su cui il 90% dei portieri in circolazione non avrebbe neppure pensato di tuffarsi. Per il resto para quel che deve con estrema sicurezza. Felino: 7
Luca The Captain Bertonelli: nei primi dieci minuti soffre oltremodo il pressing alto degli avversari e tra interventi mancati e rinvii tardivi rischia più volte di combinare il patatrac. Dopo il gol incassato si riprende e come al solito gioca un’ottima gara, ergendosi a diga insormontabile per gli assalti avversari. Roccioso: 6/7
Maurizio Della Juve Dalle Luche: anche per lui un incipit da brividi con lo scatenato Lazetic che gli va via da tutte le parti. Il suo momento di sconforto comunque non dura davvero più di un rotolar di ciglia: riesce ben presto a prendere le misure e a limitare il suo velocissimo dirimpettaio, senza dubbio il Pisellone più pericoloso. Scafato : 6/7
Alessandro Ringhio Gattuso: buon esordio in prima squadra per questo “primavera” di belle speranze richiamato in fretta e furia dal “Viareggio”. Schierato per necessità sulla fascia destra gioca una partita di grande umiltà e abnegazione, coprendo la sua zona di competenza con attenzione. Lo sappia la Società: lo vogliamo con noi alla cena di fine stagione. Grazie: 7
Marco El Niño Vietina: come già altre volte in situazioni di emergenza si carica la squadra sulle spalle trascinandola alla vittoria. E’ l’emblema del calcio totale di crujiffiana memoria: corre per due, imposta, si propone con frequenza, recupera una infinità di palloni, raddoppia la marcatura, segna. Il goal che porta in vantaggio l’Estrella è un capolavoro di rara bellezza e precisione che lascia interdetti gli stessi compagni di squadra: pallonetto al volo di mezzo collo esterno da metà campo su respinta del portiere, ovvero tracciante stellare guidato dagli dèi. Mai soprannome fu più azzeccato. Ciclonico: 8
Daniele Fonseca Cagnoni: ottima prova del centrocampista che dopo una partenza un po’ rilassata si scuote e ci mette la qualità e la quantità che servono. Lo ripetiamo: se gioca con la cattiveria giusta non ce n’è per nessuno. Ugegè : 7+
Marco Del Toro Baldini: poco prima del fischio d’inizio soffia con una irresistibile finta il soprannome al Dalle Luche (che dal canto suo davvero non fa niente per trattenerlo a sé, ndr). Poco male. Bomber di razza, nel momento importante non fallisce l’appuntamento con il goal. Boombastic: 7+

13 marzo 2007

ESTRELLA POLAR – Tabaccheria Secchiari: 4 – 1

Serie A: 3a giornata: Estrella Polar-Tabaccheria Secchiari 4-1
Reti: Estrella Polar: Moriconi, Lenelli 2, Vietina
Tabaccheria Secchiari: Giuly

Partita difficile per l’Estrella Polar che deve fare i conti con una squadra molto arcigna e ben messa in campo, che non concede spazi e lotta con vigore su ogni palla. Alla fine, al di là del punteggio, la squadra stellare dà una bella dimostrazione di maturità e supera la prova a pieni voti grazie ad una condotta di gara molto attenta e concreta.

La cronaca. Contro i fumatori della Secchiari Estrella Polar quasi al completo e ben nove uomini a disposizione di mister Bertonelli che stenta a credere ai suoi occhiali. Brilla in cotanta abbondanza e non solo per unicità l’assenza di Maxi Ferro, in esilio all’Avana dopo il prolungato periodo di crisi causato dall’abuso di musica new age (questa la versione ufficiale ma sembra che in realtà il nostro stia concludendo l'ingaggio di un giovane centrattacco fortissimo di testa, un certo Sotomayor, ndr).
Pronti via e dopo una breve fase di studio Tabaccheria Secchiari in vantaggio grazie ad una invenzione di Giuly che strappa applausi anche ai giocatori stellari: il centravanti riceve palla sulla tre quarti, si gira fulmineo e lascia partire un tiro di sinistro che si va ad infilare nel sette alla destra di un incredulo quanto incolpevole Gato.
La partita entra dunque subito nel vivo ma l’Estrella Polar seppur punzecchiata a freddo non perde la calma e comincia a macinare il suo gioco senza per questo scoprire il fianco al contropiede avversario. Difficile comunque trovare spazi in una metà campo affollatissima e vita molto dura soprattutto per Baldini cui il centrale difensivo avverso (il figlio dello sponsor, evidentemente, ndr) regala stecche in abbondanza.
Lentamente ma inesorabilmente però l’Arancia stellare prende il comando delle operazioni e anche se le occasioni non abbondano si capisce che il pareggio arriverà presto (per approfondimenti vedi il fondamentale “Regole non scritte del gioco più bello del mondo” , cap III, pag 27: “The goal is in the air”). A togliere le castagne dal fuoco ci pensa il solito Moriconi che subentrato da poco sigla con un rasoterra il goal dell’1-1, punteggio sul quale le due squadre vanno al riposo.
Nella ripresa l’Estrella Polar cambia marcia e sempre senza prendere rischi inutili aumenta progressivamente la pressione sulla squadra avversaria che sbanda. Ben presto la cortina di fumo alzata dalla Secchiari si dirada e lascia intravedere piccole crepe nell’assetto difensivo della compagine di mister Merit. Con chirurgica precisione ne approfitta Giammino che in pochi minuti realizza una doppietta (il secondo goal su punizione, molto bello) e porta la squadra sul 3-1. A questo punto la Tabaccheria Secchiari non trova la forza per reagire e così è ancora la Polare a colpire e a siglare il quarto goal con il Niño, uno dei migliori in campo, a conclusione di una bella triangolazione con Baldini. Oh yeeesss!

PS Baldini? Triangolazione? Ma no, che sciocchezza, sarà stato Maldini… sì sì, ora che ci penso deve essere stato proprio Maldini, molto più probabile, del resto con quei capelli, anche da dietro è davvero inconfondibile…

Dal vostro inviato all’Avana, que viva, que viva Estrella Polar@