Serie A: 8a giornata: Estrella Polar – Seventy Seven: 5-2
Reti: Estrella Polar: Baldini 2, Lapi, Bertonelli, Vietina
Seventy Seven: G. Seventy, B. Seven
La Seventy Seven si presenta allo scontro diretto con l’Estrella Polar addirittura da seconda in classifica, avendo scavalcato la più blasonata Tecnik sconfitta qualche settimana fa dalla stessa compagine stellare. Partita senza storia fin dai primi minuti, con l’Estrella Polar subito avanti che chiude il primo tempo sul risultato di 4-0. Nel secondo tempo arriva anche il quinto goal di una squadra davvero in forma strepitosa che controlla agevolmente e che solo sul finire subisce l’innocuo mini-break della rediviva Seventy Seven che fissa il punteggio sul 5-2 finale. Oh yeesss!
Le Pagelle di Estrella Polar – Seventy Seven: 5-2
Simone El Gato Del Sarto: nel primo tempo è talmente a corto di lavoro da permettersi una toeletta completa comprensiva di allisciata di pelo dell’interno coscia e limatura delle unghie (contro il palo sinistro della porta di Mino) e subito dopo di posare come modello per la bronzea e futuribile statua di Giò Pomodoro, La Nuova Chimera. Dopo l’intervallo -mai riposo fu più immeritato!- i generosi compagni gli lasciano lo spazio per ben figurare e lui famelico ne approfitta immediatamente zompando da un palo all’altro come un ossesso. Da quel momento fino al termine della gara non ricordiamo di averlo mai più visto con le zampe a terra, parendo attraversare quel tempo secondo come ognuno di noi sogna attraversar la vita, cioè in volo. Ohhh fuuuu-ggiiii viiiaa da leeeii, Daiaaana…: Molleggiato: 7
Luca The Captain Bertonelli: di questi tempi per impensierirlo ci vuole davvero ben altrow (?), così al 17’ si inventa in tutta scioltezza una staffilata dai trenta metri che dopo aver colpito il palo esterno si insacca imparabile nel sette alla sinistra del pur bravissimo Buffon. Non è vero: 7
Lìder Maximo Ferro: al ritorno dalla digressione cubana, gioca una partita talmente saggia e accorta da far riaffiorare alla mente di chi lo osserva lo spettro di recentissimi fantasmi (o il fantasma di antichissimi spettri, fate un po’ voi). Mantiene una buona metà delle tante promesse fatte alla vigilia ma il meglio di sé lo fa vedere probabilmente prima dell’inizio della gara, quando, socchiusa la porta dello spogliatoio, si affaccia solare sui compagni intenti a cambiarsi e… Cucù?: 7!
Javier Marìas Lenelli: neppure l’appressarsi della domenica delle palme (per via della storiaccia del pallone bucato, s’intende!) ne turba gli intenti e ne affievolisce gli ardori. E’ in crescita costante e prestissimo, se l’infortunio accusato si rivelerà di poco conto, tornerà sui livelli (stratosferici) di inizio stagione. Jobì: 7
Marco Nino Vietina: causa infiammazione al tendine rotuleo del piede destro (il classico zoccolo fesso di equina memoria o più semplicemente, mutuando una felicissima espressione francese, il celeberrimo piéd-à-tèrre, ndr) si presenta al campo in borghese, munito soltanto (almeno così sembrava…) di carta, penna e calamaio. Il suo momento di gloria come inviato del settimanale La Mazzetta dello Sport non dura però davvero più di un cra-cra di dulcicolo rospo, cioè il tempo necessario di capire che il settimo uomo è in ritardo. Novello Clark Kent, si straccia repente di dosso le vesti fasulle, mangia una barretta di criptonite biroldizzata prontamente fornita dalla ditta Dalle Luche e C. e con indosso l’armatura stellare eccolo pronto alla battaglia. Molto rumore per nulla si direbbe però visto che ha appena il tempo di regalare la deliziosa palla dell’1-0 a Baldini che già deve tornare in panchina per far posto al sopraggiunto Lapi. A fine primo tempo però l’inaspettato infortunio di Giammino lo richiama nella mischia e lui si fa valere giocando un’ottima partita che impreziosisce con il bel goal del 4-0. L’intuizione che al 41’ mette Baldini davanti al portiere non è soltanto una perla tra le più visionarie, bensì l’emblema stesso, lo specchio di una squadra che da tempo gioca a memoria e che, ci sia concesso, si trova ormai ad occhi chiusi. Jobà: 7
Daniele Fonseca Cagnoni: con la scusa dei chiodi nel braccio in settimana aveva risposto picche alla convocazione della Nazionale mandando su tutte le furie il Commissario Tecnico che ci contava per sostituire l’altro bullo-nato del gruppo, Francesco Totti detto il Pupone (non più tardi di due giorni fa in conferenza stampa il Dona-doni è apparso ancora così piccato per l’accaduto da lasciarsi andare addirittura ad un: “Ma chi sono io?! Babbo Natale?!?!”). Buon per noi. Gioca una partita praticamente perfetta, catalizzando il gioco della squadra e rifinendo da par suo. L’apertura con cui avvia l’azione del quinto goal è la ciliegina sulla torta di una prestazione con cui dimostra di aver recuperato a pieno la forma migliore. Ad oggi in partenza di azione si muove ad una tale velocità che spesso non se ne riescono a leggere con chiarezza le movenze e a volte sembra addirittura che abbia sei gambe, un po’ come i vanitosi cugini sputafuoco dell’Agip. Cerbero: 7,5
Riccardo Cuor di Leone Lapi: che fosse un ottimo giocatore lo sapevamo da tempo, precisamente dalla sera dell’amichevole natalizia in cui la Viter si era tolta lo sfizio di battere abbastanza nettamente una compagine stellare paradossalmente in serata poco brillante (e noi queste valutazioni non le sbagliamo mai, pensate soltanto al caso, eclatante, di Baldini: chi l’ha voluto in squadra, eh? Chi l’ha voluto? Non certo noi!). Che potesse far così bene al suo esordio con l’Estrella Polar nessuno però se lo aspettava. Gioca una signora partita non solo di corsa (velocissima, del resto nei 60 e nei 100 metri era secondo soltanto a Oba Oba Martins, mentre nei 200 se l’era sempre giocata alla pari con Marco Tazzini) e polmoni (enormi, dai 400 metri in su non ce n’era per nessuno) ma anche di intelligenza e personalità, facendo a fette il reparto difensivo della Seventy Seven con improvvise accelerazioni, sagaci sovrapposizioni e tagli micidiali. Alla fine il suo score (un goal e l’assist per la quinta segnatura) non rende giustizia ad una gara a tutto tondo in cui, soprattutto nel primo tempo, abbastanza facilmente avrebbe potuto segnare altre reti se solo i compagni lo avessero servito con più frequenza e celerità. Zemaniano: 7
Marco Nureyev Baldini: è rimasto uno dei pochi giocatori al mondo a farsi preparare la borsa dalla consorte e finora, non c’è che dire, gli era andata benissimo. Questa volta però al posto delle fidate scarpe a 13 e 27 tacchetti si trova nella sacca addirittura degli scarpini da ballo, così prende da subito a scivolare sul terreno viscido (e vorrei vedere!) e non la smette più fino a tarda notte. Nonostante tutto si fa trovare pronto agli appuntamenti importanti e non fallisce il bersaglio grosso: se al minuto sei su invito del Nino apre le danze, al trentesimo su suggerimento di Lapi chiude addirittura la partita. DIVA : 7
Mauricio Pochettino Dalle Luche: nonostante il cimurro che lo attanaglia da tempo non si perde d’animo e segue la squadra nella difficile trasferta sull’asteroide Y-77 (bello qui… il campo mi sembra un po’ strettino ma l’organizzazione del centro è davvero ottima, complimenti vivissimi… Biroldo ne avete?, avrebbe detto alla capo della delegazione di accoglienza, ndr) fornendo comunque il suo prezioso e splendente contributo. Commovente: 7
Piè e Domè: che nell’ultima barzelletta i due inseparabili amici avessero avuto la peggio buscandole di santa ragione lo sapevamo da tempo. Quel che ignoravamo era chi fosse stato a conciarli in quel modo. Adesso lo sappiamo e non è che la cosa ci riempia di soddisfazione, visto che è stato lo stesso Pié a fiaccare una granata sulle reni di Domé (che ne è uscito con la schiena incriccata) e che è stato Domé in persona a tentare di affogare l’amico (a letto con l’influenza da oltre due mesi) dopo averlo stordito con un diretto sul grugno. Due tesserati della nobilissima Estrella Polar, pensate un po’, amici miei! Che casino… E tutto sotto gli occhi del regista e della troupe, proprio nel bel mezzo del backstage della loro ultima fatica: “’O Pié, ma se me a vade a letto con la tó móghjia a siàn parenti?” “No, a sian pari…” E giù botte da orbi. Vergogna: 4
Dal vostro inviato all’Avana, un saluto e a presto! Que viva, que viva Estrella Polar@
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5 commenti:
Nino damme retta! Cambia lavoro! Mettiti a scrivere libri! La classe non è acqua, credimi!
Nino damme retta! Cambia sesso! Mettiti a scopare coi tuoi compagni di squadra! La classe non è acqua, credimi, ci sono tanti amici che ti aspettano sotto la doccia!
Dietro la doccia, davanti la doccia, sopra la doccia.....
Scuvvile, scuvvile, scuvvile!
A questo punto voglio sapere cosa c'era scritto nel post n°3!
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